7 gennaio 2015

VBA4C di Lesa, tutto è possibile!

Carissime,
con grande gioia ho il piacere di condividere il racconto di mamma Lesa, una mamma leonessa che ha creduto in sé stessa, nel suo bambino e ha avuto accanto donne che a loro volta hanno creduto in lei e avuto fiducia.
Lesa Williams è madre di dodici figli, i primi quattro nati da quattro cesarei traumatizzanti e con taglio verticale. E' riuscita ad avere in seguito otto parti naturali.
La sua storia mi tocca da vicino: nel gennaio 2008 io stessa provai ad avere un vba4c (parto vaginale dopo quattro cesarei) ma ciò che avevo intorno non mi permise di avere il mio parto.
Ascoltate le donne, date loro fiducia, state loro accanto qualsiasi sia la loro scelta... tutto è possibile!

Con affetto,

Francesca Alberti
(presidente Innecesareo Onlus)



Ecco la lunga storia del mio primo vbac, 23 anni fa. 

Questa è la storia del mio primo hba4c.

"Josiah, il mio primo parto in casa, nacque in un giorno d’autunno. Non pensavo davvero di avere un quinto figlio naturalmente dopo tutti i rischi che mi erano stati raccontati. I miei 4 cesarei precedenti furono molto traumatici, con serie reazioni ai medicinali che mi furono dati per la nausea. Quando scoprii di essere incinta di nuovo, inizialmente l’idea fu di farmi seguire da un’ostetrica ma mio marito non era d’accordo perché all’ultimo parto mi fu detto da due dottori che c’era un rischio maggiore dell’80% di una rottura d’utero portando a termine una gravidanza in grembo che entrando in travaglio.
Una mattina mentre mi guardavo allo specchio ebbi una sensazione strana.  Sentivo che era un presentimento che se non avessi assecondato  Glenn (mio marito), avrei potuto morire durante il parto. Lo chiamai subito piangendo e gli dissi che avrei fatto come voleva lui. Mi disse che era contento di sentirselo dire e che era stato molto preoccupato per me. Mi promise di cercare il miglior ginecologo che mi avrebbe fatto provare il travaglio di prova.
Dopo numerose chiamate lo trovò. Il dottore ci disse di portare tutta la documentazione da lui per poterla valutare assieme. Dopo aver letto tutta la documentazione il dottore ci disse che i miei ex ginecologi erano stati dei macellai. Il taglio verticale che mi avevano fatto era più lungo del solito, quasi fino all’ombelico.
Per una serie di altri motivi questo dottore ci piacque molto. Decise di farmi provare il travaglio di prova e pregò assieme a noi a tutte le visite. Tre settimane prima della data presunta del parto mi disse che non poteva più essere il mio ginecologo e aggiunse che se fossi stata sua moglie non si sarebbe preso il rischio e che nessun ospedale mi avrebbe permesso il parto di prova.
Tornammo a casa tristi e scoraggiati. Non avevamo più una direzione. Pregammo. Il giorno dopo Glenn mi disse: “Andiamo a parlare con le ostetriche”.  Avevamo già in mente due ostetriche con cui parlare.
Le incontrammo per parlare e una di loro mi chiese se avessi avuto dei sogni. Mi sembrò strano che me lo chiedesse perché effettivamente un sogno l’avevo fatto ed era un sogno di me che mi accovacciavo accanto a letto per spingere fuori il mio bambino.
Io non avevo mai visto una donna partorire. In parte perché all’epoca avevamo uno stile di vita molto riservata. Una donna che partoriva per me era una questione personale a porte chiuse e quindi non mi sarei mai immaginata di osservare una cosa del genere.
Le ostetriche tornarono a casa e ne discussero con i propri mariti. Si fecero sentire un paio di giorni dopo e ci dissero che avrebbero preso l’incarico. Ero al settimo cielo.
Facemmo qualche ricerca e trovammo un’ostetrica di Philadelphia che assisteva solo vbac da quasi 23 anni  e che aveva tantissima esperienza in merito! Ci disse che il tessuto cicatrizzato era molto più resistente della pelle e che i rischi non erano così poi tanto elevati e che comunque era più sicuro un vbac che un altro cesareo ripetuto.
Ed eccomi allora a 36 settimane di gestazione senza aver mai travagliato e senza sapere cosa aspettarmi. Durante l’attesa mi allenavo, bevevo the e continuavo l’istruzione domiciliare e la cura dei miei 4 bambini.
Mi ricordo la mia preoccupazione nel pensare “e se non entrerò in travaglio?” e “se il mio corpo non è in grado di fare quello per cui è stato programmato, in fin di conti non l’ha mai fatto”. Le ostetriche mi rassicurarono che il bambino sarebbe uscito e che se così non fosse stato mi avrebbero rimborsato fino all’ultimo centesimo!
Il giorno arrivò, la mia schiena era dolente ed io esausta. Dopo qualche ora senza nessun progresso chiamammo le ostetriche. Vennero a casa e mi controllarono. Ero di 3 cm. A dire la verità ero eccitata perché non ero mai arrivata ad una dilatazione. Mi dissero di continuare a rimanere attiva e tornarono a casa.
Passarono le ore ma le contrazioni non progredirono. A volte c’era una pausa di 10 minuti l’una dall’altra. Chiamai la mia migliore amica, una ex ostetrica, che mi incoraggiò ad avere una parto in casa. Venne a casa e mi controllò. Mi disse che ero a 5 cm. Non ero contenta ed ero esausta, pensavo che ormai fossi già in travaglio attivo. Mi muovevo tanto e mi lamentavo durante le contrazioni perché sentivo tanto dolore.
La mia amica tornò dopo un paio di ore e mi trovò a letto. Si sedette accanto a me e mi disse decisa: “Lesa, non sei in travaglio attivo finché non arrivi a 6 cm di di dilatazione. Se stai provando così tanto dolore ho paura che ci sia un arresto di dilatazione. Allora respira, concentrati, e dimmi su una scala da 1 a 10 quanto dolore provi”. La guardai e pensai “Ok, mi devo  un attimo tranquillizzare”.
Sentii una contrazione e le dissi che il dolore che provavo era circa 4-5. Mi disse che andava bene e di continuare così. Era tardi ormai e se ne andò a dormire sul divano. Più tardi, era ancora buio fuori, venne a controllarmi. Mi disse che aveva avuto un sogno in cui lei mi controllava, e che senti un rumore strano dentro di me un “pop” e passai da 5 a 6 cm immediatamente.
i controllò e accadde tutto come nel sogno! Aveva del sangue sulle sue mani e le chiesi perché stessi sanguinando. Mi disse che c’era un pò di tessuto dentro e che era riuscita ad infilarci le dita in mezzo. Ero in travaglio attivo.
La mia amica mi aiutò a concentrarmi attraverso la respirazione per mandare dei messaggi al mio bambino e per aiutare ad aprirmi. Mi diceva di visualizzare me stessa che si scioglieva dentro al letto. E questa visualizzazione mi fu di molto aiuto. Chiamammo le ostetriche la mattina seguente e quando arrivarono mi trovarono a camminare in giardino, appoggiandomi a mio marito durante le contrazioni. Sapevo che dopo aver raggiunto i 6 cm non si poteva più tornare indietro.
Risi e cantai durante il travaglio facendo sapere al mio bambino che poteva venire alla luce in qualsiasi momento, ero pronta. Ma dovevo rimanere attiva per continuare ad avere le contrazioni. Verso fine travaglio ebbi una pausa lunga di circa 10 minuti e risi talmente tanto che non riuscivo più a sopportare il dolore. Ma ce la stavo facendo, avrei avuto il mio parto vaginale!
Quando la testa di Josiah s’incoronò il suo battito calò drasticamente. Le ostetriche mi diedero dell’ossigeno e Josiah sembrò stare meglio con me accovacciata su di un lato. Mi fecerò girare più volte dal lato e poi sdraiata sulla schiena. Quando fui sdraiata sulla schiena la mia migliore amica (che in realtà era la mia doula) mi mise la mano sulla cicatrice più volte e pregò ogni volta girandomi più volte sul fianco per riposare per poi rimettermi sdraiata sulla schiena.
Finalmente mi chiesero di spingere e così nacque mio figlio! Era bellissimo. Ero così esaltata piena di adrenalina. Me lo misero subito sul petto. Lo allattai solo per poco. Le ostetriche misero tutto apposto e se ne andarono.
La mia amica rimase ad aiutarmi con gli altri figli e a cucinare. Ero ancora a letto tendendo Josiah stretto fra le mia braccia cercando di capire perché non si attaccasse. Lo presi fra le mani e gli dissi “mangia cucciolo, hai bisogno di nutrirti”. La mia amica mi senti parlare, venne in camera da noi e mi disse: “Bene, lotta per lui”.
Josiah nacque con la Sindrome di Down e un serio difetto cardiaco. Non sapevo al momento che un viaggio si era appena concluso ed un altro stava per incominciare." 

Dopo Josiah ebbi altri 7 figli sani." 

 

Traduzione a cura di Giorgia Rosati (volontaria Innecesareo)



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