18 marzo 2012

"Il mio vbac" di mamma Elisa


Ciao a tutte,

mi chiamo Elisa e sono un’ostetrica ospedaliera e la mia storia ostetrica inizia 6 anni fa..con un aborto spontaneo..a 6 settimane..presto, quindi..senza neppure il raschiamento..niente di più normale, capita a molte..eppure..
Questo inizio lascia un piccolo segno e inizia a minare un po’ la fiducia dentro di me..poi, al solito, mi consigliano di aspettare qualche mese per una successiva gravidanza, ma io il mese dopo sono già incinta..
Ma ho paura..di un’altra delusione..dico che “il test è positivo”, invece che sono incinta..
Poi..3 mesi di nausee devastanti..ma inizio a prender coraggio e anche la creaturina dentro di me..
Mi faccio seguire da una classica ginecologa dell’ospedale..ecografie, esami, assistenza routinaria..tutto bene, sto bene..nessun problema..fino all’ecografia della 30’w in cui mi viene detto: “beh, ora il feto (non volevamo sapere il sesso) è PODALICO, ma fino a 32w…ha ancora tempo per girarsi..”
Per me è una bomba, uno shock, non me l’aspettavo e non l’avevo neppure preso in considerazione..
Sento che qualcosa non va, va diversamente dai miei piani..
Inizio a guardare le statistiche di che percentuale di feti è podalica a quell’epoca..10%, troppo bassa, sono nella percentuale sbagliata..sono sbagliata! Ma perché?? Perché a me??
Cerco informazioni su moxa, agopuntura, vado a farle tante volte..ma dentro di me sento che non si sarebbe mai girato e sono arrabbiata, tanto..con me, col bambino..
Mi dicono: “proprio a te che sei ostetrica..”
La ginecologa inizia a propormi date per programmare il tc, ma io le dico che non voglio, che voglio travagliare lo stesso almeno un pò, andare oltre il termine…
Ma ad ogni controllo lei insiste: “se non programmo il tc, il primario mi sgrida..e se poi entri di notte, chissà chi trovi, chissà che brutta cicatrice ti fanno..” e così le mie convinzioni a poco a poco si affievoliscono..so che non voglio il tc, ma ho anche la normale paura del parto..magari non sono in grado (i soliti dubbi della gravida a termine)..e così mi convinco che “vabbè, non sarà il parto ideale, ma ne nascono tanti col cesareo, non succede mica niente..”
E così fissiamo la data per il 1’ giorno di primavera del 2006 e.. nasce Lara!! Alle 9.00. Io pensavo fosse Simone ma dentro di me preferivo una bambina..sono felice..o meglio anestetizzata..anche nei sentimenti..mi mettono questo fagottino vicino al viso, ma sto così male per l’anestesia (conati di vomito) che dopo un po’ spero me la portino via.
E per tutto il giorno mi sento completamente drogata, non riesco quasi a parlare, mi si chiudono gli occhi, ma insisto ad attaccarla al seno..almeno quello! Mi sento impotente, totalmente dipendente dagli altri e mi sento costretta a lasciarla al nido per la notte.
Alle 6.00 dell’indomani sento che posso alzarmi da sola, mi faccio togliere il catetere e inizio a sentire che posso occuparmi di mia figlia. Grazie al cielo!
Mi servono antidolorifici però, perché nel pomeriggio i dolori alla ferita si fanno molto intensi (io che non prendo mai niente), ma se voglio accudire Lara purtroppo ne ho bisogno e per tutta la settimana, se no il bruciore è fortissimo.
In seconda giornata, contro il parere di tutti, me ne torno a casa mia e lì inizia un’altra vita e recuperiamo con un ottimo allattamento, anche se Lara dorme poco.
Come mi sento ad aver avuto un tc? Me ne vergogno, sento che mi manca qualcosa, e come ostetrica, sento che non ho partorito, questione di autostima e con le paziente lo ometto, non riesco neppure a dirlo..mi sento un’ostetrica per così dire fallita.
…Arriva poi il 2009, cerchiamo un’altra gravidanza e..altro aborto spontaneo! A 9w, tento l’impossibile per evitare il raschiamento (anche una flebo intera di ossitocina), ma sono costretta a causa emorragia.
Da lì mi vengono degli attacchi di panico mai avuti prima..orribili, inimmaginabili..
per l’anestesia? Perché anche stavolta le cose sono andate diversamente da come volevo? Forse. Durano poco, ma dentro di me il loro ricordo dura a lungo, invece. Che paura!
Poi per 7 mesi non ho più ovulazione, il mio corpo ha bisogno di riprendersi.. e poi quando mi sento di nuovo pronta..ovulo di nuovo..e il 29 aprile 2010 concepiamo Simone!
Di nuovo paure, di nuovo tanta nausea..
Ma so che stavolta voglio partorire! Idea maturata in questi ormai 5 anni!
Farò di tutto per..ne ho bisogno, come donna, madre ed ostetrica! Ne ha bisogno anche mio figlio di una nascita dignitosa!
Intanto in questi anni il mio lavoro di ostetrica si sposta sempre più verso il parto naturale e l’idea del parto a casa..frequento corsi, case maternità..in ospedale mi sento stretta, non sono fatta per i protocolli..
E così anche per il mio parto inizio a pensare al domicilio, so che non si può fare, che il vbac va fatto in ospedale, ma più passano le settimane e più non mi voglio accontentare dell’ospedale, voglio il meglio, voglio tutto!
Cerco chi possa assistermi in questo mio viaggio..all’inizio non trovo consensi, è fuori protocollo, lo so.
Sono un’incosciente? Forse, ma sento che quella è la mia strada e insisto..mi assumo il rischio e vado avanti.
Le mie ostetriche (una libera professionista e due/tre ospedaliere) si convincono perché scrivo loro parole dettate dal cuore e mi prendo tutta la responsabilità..mio marito mi appoggia.
Io da sempre so che avrei partorito a 41w, ma quando si avvicina il termine presunto inizio a sentire l’ansia e lo stress delle ostetriche per questa scelta fuori protocollo.
Io le capisco, forse avrei fatto lo stesso, ma inizio a percepire da parte loro tensione, a quasi 41w mi chiedono un controllo del liquido amniotico, di prendere accordi col primario per eventuale parto ospedaliero (tutte richieste sensate), ma io non riesco ad accettarle, ho bisogno di stare dentro di me e col mio bambino, affinchè questo travaglio possa partire e queste pur lecite richieste mi riportano fuori, al razionale, io che il razionale l’ho fin troppo attivo e sto facendo tanta fatica per spegnerlo un po’ e avere fiducia che la natura faccia il suo decorso.
Sono quasi a 41w e sono in crisi nera, sento che le ostetriche non hanno più fiducia in questo vbac a domicilio, la pressione è troppa per loro! Io mi sento abbandonata, loro mi dicono che ci sono, ma io non le sento più come alleate..sento che qualcosa si è rotto tra noi..
Quella notte non dormo, la mattina mi alzo e inizio a piangere disperatamente..penso che mi farà bene sfogarmi, devo lasciarmi andare, sento che io e il mio bambino siamo soli ma ce la dobbiamo fare..e durante il pianto..sento che ho rotto le acque (elemento acqua chiama acqua!), non ho nemmeno il coraggio di dirlo alle ostetriche per non avere ulteriori pressioni..poi capisco che non posso tenerlo nascosto e chiamo la prima ostetrica e la risposta è un “Ah..” e di nuovo sento poca fiducia.
Capisco che ho scelto delle ostetriche fantastiche (quelle che mi piacevano di più ovviamente), ma non adatte a questo mio parto in casa, capisco troppo tardi che l’averle convinte io prima, ora si rivela una scelta a mio sfavore. Loro col cuore mi avevano detto di sì, ma ora sono troppo “ostetriche”…il peso del fuori protocollo è troppo alto..il rischio..
In ogni modo iniziano le contrazioni, sono felice, dei bei prodromi, delle belle contrazioni forti per tutta la notte, mi metto sul divano coi cuscinoni a vocalizzare..ma poi verso mattina le sento svanire. Perché? Penso che il mio rapporto incerto con le ost. non aiuti..
Sono lì che aspetto che le contrazioni rinizino assieme a Milena, la mia psicodrammatista (esperta di nascita e medicina naturale) che mi fa massaggi per stimolarle, quando mi arriva un sms dell’ost che dice che a poco sarebbero venute da me.
Mi sento soffocare! Non era così che avrei voluto, io pensavo che sarebbero venute solo quando io lo ritenessi necessario e non quando decidevano loro! Il mio cuore va a mille, non riesco più a rilassarmi, non riesco a beneficiare dei massaggi, la mia testa è fissa all’imminente arrivo, mi sento in trappola!
E così arrivano..e passano momenti interminabili di silenzio, nessuna inizia a parlare, alla fine mi viene detto che il parto a casa non è più possibile perché erano passate 24h dalla rottura del sacco e io mi sento morire dentro. Non riesco a rassegnarmi che il mio sogno si concluda così, lo so che l’importante è partorire, ma penso che in ospedale farò molta più fatica.
Ho gli occhi spenti e persi e guardo disperatamente Milena in cerca di aiuto.
Poi decidono di farmi la moxa per attivare le contrazioni, ma lì mi torna un pseudo-attacco di panico, mi sento soffocare con loro addosso, che hanno parlato di rischi e penso che il bambino non stia più bene!
Così le ost. se ne vanno e io resto con la mia amica che doveva comunque essere presente al travaglio.
Io e mio marito siamo terrorizzati! Le parole delle ost. non ci fanno bene, mio marito scoppia in lacrime, è bianco cadaverico, Milena riesce a rassicurarci un po’, e decido di tentare il tutto e per tutto chiamando un’altra ostetrica che conosco, che eventualmente sarebbe anche venuta in extremis.
Milena resta con noi per la notte, facendomi massaggi e respirazioni; le contrazioni partono, ma poi di nuovo si spengono, di certo non mi sento propriamente serena con quell’assistenza cambiata all’ultimo minuto.
Alle h 7 Milena mi dice che ci abbiamo provato, ma ora bisogna andare in ospedale almeno per un controllo.
Mi sento di nuovo morire, non riesco a prendere la valigia per partire.., so che il mio parto si sposta in ospedale. Sono tanto triste!
Quando arrivo in ospedale, però, passato l’inizio brutto in cui sembrava di dover fare subito il tc per un calo di battito fetale, poi tutto va meglio, inizio ad ambientarmi e riniziano le contrazioni, già belle dolorose. Alla sera decido di prendermi l’olio di ricino per regolarizzarle: successo! Il travaglio è sempre più incalzante, mi metto sui divanetti del reparto di ostetricia, mio marito resta con me (solo perché sono raccomandata), faccio una doccia, visita ostetrica ancora indietro..vado in sala parto (una poco utilizzata) per poter stare più tranquilla..altra doccia..chiedo di entrare in vasca..il medico me la nega dicendo che tanto non sono ancora in travaglio e che sono un pre- tc!
Crisi!!! Non posso farcela senza vasca! Ho già malissimo!! Chiamate una delle mie ostetriche! L. arriva verso le h 4 e io già non ce la faccio più, sono troppe ore..
Chiedo perfino l’epidurale! (proprio io!?!), mi sento davvero in confine con la morte, sento di non poter nemmeno sopportare una sola contrazione in più. L. e mio marito mi massaggiano infinitamente la schiena..arriva finalmente la visita del primario alle h 8: 4-5 cm! Sì, sento, che ce la farò, mi dà l’ok per l’epidurale, ho già l’anestesista davanti..ma L. mi dice”Eh, no, prima andiamo in vasca ora!” litiga anche con l’anestesista..io le dico “la faccio solo per un’oretta!” (???), venderesti l’anima al diavolo in quei momenti, ma poi mi convinco, so quanto ci tenevo che fosse tutto naturale.
Ed entro in vasca e ci resto 4 h!: esco con Simone in braccio! E’ il 31 gennaio 2011 h 12.23!
Sììììììììì! Ce l’ho fatta!
Anche l’espulsivo è stato durissimo, una forza bruta, ma ormai avevo capito che avrei partorito e ce l’ho messa tutta.
e… Lotus birth! E dimissione dopo poche ore!
Dolore immenso (peggiore nel vbac rispetto ad un travaglio normale?), soddisfazione pure, rifarei tutto anche domani.
Posso dire di aver avuto un parto rispettosissimo come se fossi stata a domicilio (tranne per il medico della notte) anche se ho partorito in ospedale, ma perché ho lottato e imposto tutte le mie decisioni!
Bravo anche tu Simo! Sei stato bravissimo e paziente! Bravissimo anche mio marito, è stata durissima anche per lui! Brave le ostetriche, nel frattempo era arrivata anche R.: le migliori ostetriche per un vbac ospedaliero!

Simone ora ha 7 mesi, anche lui si sveglia spesso, ma quando si sveglia quasi sempre è sereno, mentre Lara si risvegliava piangendo e questo lo attribuisco alla nascita più traumatica della prima.
Ora sono in pace col mio precedente cesareo, non è più una ferita per me, so che la mia storia mi aveva condotto fin lì e ora semplicemente sono arrivata qui. Non mi sento straordinaria per aver partorito, ma finalmente normale!

Uscendo dalla sala parto, l’ost. L. mi dice :”sembri una regina” e io: “ IO SONO UNA REGINA!!”


Questa è la mia storia: straordinaria e ordinaria al tempo stesso!
Grazie a tutti coloro che hanno creduto in me e mi hanno sostenuto.

Elisa 10.9.11

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